Da qui il titolo della mostra “Dino Battaglia. Le immagini parlanti”, a cura di Marco Prandi, Paolo Ferrari e Cristina Taverna, che verrà ospitata presso il Chiostro di Voltorre (Gavirate) dal 16 marzo al 2 giugno 2013.
L’esposizione voltorrese si compone di circa centosettanta opere originali riassuntive del percorso artistico di Battaglia, in particolar modo risalenti al periodo in cui collaborò con la celebre rivista Linus, nata alla fine degli anni ’60 con l’intentodi coniugare cultura ed impegno politico con fumetti d’autore.
Dino Battaglia nasce a Venezia nel 1923. Esordisce nel mondo del fumetto collaborando con la rivista “Asso di Picche” dove incontrerà, fra l’altro, Hugo Pratt. Successivamente disegna le tavole per Pecos Bill e per il settimanale Il Vittorioso.
È un periodo importante per il disegnatore veneziano che, trasferitosi a Milano, sperimenta l’unione con Laura De Vescovi (sua inseparabile collaboratrice) e si collega con iniziative sperimentali del settore. È di quegli anni la sua versione a fumetti de L’isola del tesoro di Stevenson e di Peter Pan di James Matthew Barrie per le Edizioni Audace di Gianluigi Bonelli, il creatore di Tex.
Un’accelerazione del suo percorso artistico si ha con la collaborazione al Corriere dei Piccoli, dove pubblica le riduzioni a fumetti dei romanzi La freccia nera (1963) di Stevenson, Ivanhoe (1965) di Walter Scott e numerosi racconti di genere diverso, dalla fiaba all’avventuroso, al militaresco, per lo più sceneggiate da Mino Milani.
Nel 1965, sempre su testi di Milani, disegna la storia fantascientifica I cinque della Selena. Ma il balzo decisivo per Dino Battaglia si ha con “Linus”, la rivista che nascealla fine degli anni ‘60 e che coniuga pagine di cultura e impegno politico con fumetti d’autore. Su questa testata Battaglia sperimenta nell’arco di una decina d’anni nuove soluzioni grafiche e narrative: nascono così le traduzioni in immagini di opere di Stevenson, Hoffmann, Crane, Büchner.
Di particolare interesse, tra le opere realizzate per questa rivista, sono le storie tratte dai racconti del fantastico di Poe e quelle ispirate alle novelle di Guyde Maupassant, ambientate durante la guerra franco-prussiana del 1870. Entrambe verranno pubblicate da Milano Libri Edizioni, rispettivamente nel volume Totentanz (1972) e Battaglia racconta Maupassant (1978).
Negli anni ‘70 e ‘80 Dino Battaglia collabora con il “Messaggero dei ragazzi”, periodico delle Edizioni Messaggero Padova, e con “Il Giornalino”, pubblicato dalle Edizioni Paoline. In questa fase manifesta una particolare vena umoristica e ironica. Su sceneggiatura di Piero Zanotto realizza il Till Eulenspiegel (1975), ispirato al libro dello scrittore belga Charles de Coster (1867), che descrive le peripezie di un funambolo in molti aspetti contiguo alle vicissitudini descritte dallo scrittore Silvio D’Arzo in All’insegna del Buon Corsiero.
Battaglia muore a Milano nel 1983.
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